Definire in poche righe la chiropratica è impossibile od in ogni modo riduttivo, poiché è una filosofia, un’arte ed una scienza al tempo stesso.
La definizione ufficiale, data dall’associazione americana di chiropratica, è:
“La chiropratica è quella scienza e quell’arte che utilizza le capacità di recupero specifico del corpo e la relazione tra le strutture scheletro-muscolari e le funzioni del corpo, in particolare tra la colonna vertebrale ed il sistema nervoso, ai fini del recupero e del mantenimento della salute”.
Ultimamente molti di noi preferiscono parlare di una scienza clinica che tratta gli squilibri del sistema strutturale, biochimico, psicologico ed energetico dell’organismo. Ciò che il chiropratico fa è cercare di individuare dove sta la fonte di squilibrio e di permettere al corpo stesso di correggerla.
Facciamo un esempio: se in casa (il corpo) scoppia un incendio (una malattia) automaticamente scatta anche l’allarme (il dolore). Il dottore in chiropratica, come un pompiere, non stacca l’allarme, come fanno la maggioranza dei farmaci, ma cerca di spegnere l’incendio e di capire cosa l’ha causato.
Sostanzialmente il dottore in chiropratica cerca di aiutare l’organismo a recuperare l’equilibrio perduto. Per fare ciò si avvale principalmente dell’aggiustamento chiropratico (una manipolazione estremamente precisa e mirata della colonna vertebrale) ma può ricorrere anche ad altri mezzi (es. esercizi, dieta, tecnica di rilassamento, ecc.) sempre tenendo conto dei bisogni del paziente.